La Libertà ed il Rispetto

image Comincio con questa premessa: trovo le politiche di UKIP riguardo l’ambiente e alcuni trattati internazionali completamente folli. In questo periodo storico ignorare le rinnovabili per il carbone -fosse almeno la torba, ma immagino che considerino la Scozia già persa– è una scelta quantomeno miope, per non dire proprio idiota. Tuttavia non condivido l’allarmismo di molti, tra cui anche parlamentari del Movimento 5 Stelle, riguardo la supper che Beppe Grillo ha condiviso con Nigel Farage qualche giorno fa. Incontro informale -il quale incipit è stato un invito di Farage, non di Grillo- dal quale l’unica cosa concreta che è uscita è che i due leader politici si hanno reciprocamente in simpatia e gli piacerebbe fare battaglie insieme. Dalla valanga -e qualità– di articoli e di attenzione che la cosa sta ricevendo sembra piuttosto che abbiano fatto un accordo per invadere e spartirsi la Polonia. Vediamo prima la posizione del locale diretto interessato, Beppe Grillo. Il Leader Politico del M5S aveva dichiarato settimane prima che ci sarebbe stata una serie di incontri con altre forze politiche Europee per cercare di formare un gruppo al Parlamento Europeo, visto che altrimenti il M5S si ritroverebbe effettivamente in portineria, come dicono alcuni. Quello con il leader di UKIP è stato solo il primo, eppure la gente si comporta come se fosse un nuovo patto d’acciaio. Una conclusione esagerata e prematura da una parte ma anche inutile dall’altra, visto che l’ultima parola nel M5S l’ha sempre e comunque la base, come è stato ribadito anche in questo caso e come è stato provato più volte, ad esempio nel caso del voto per il reato d’immigrazione clandestina e le consultazioni al Quirinale. Tutte vicende in cui il capò/duce/ditattore/squadrista/comunista/etc… Grillo ed il movimento si sono piegati al risultato delle votazioni online pur avendo un’opinione personale diversa che, in un paese democratico, non è un crimine. image Come non è estremismo trovare simpatico Farage o pensare che per il M5S entrare nel gruppo Europe of Freedom and Democracy (EFD) sia la strada migliore, con gli argomenti esposti in questo post e che riproporrò ora in questa analisi. Partiamo dal presupposto enunciato dal senatore Buccarella (M5S): in Europa non esistono forze identiche al movimento per identità e programma. Ci sono forze nascenti ispirate da loro in tutta Europa, ma al momento nel PE non sono presenti. Ce ne sono alcune con similitudini ma comunque entrare in un qualunque gruppo costerebbe un compromesso al movimento, ed andrebbe ad intaccare punti del loro programma. Quella integrità che è uno dei loro punti di forza. Tuttavia, ecco che appare l’EFD. Nello statuto del gruppo appare chiaro e tondo al punto quattro:

Respect for national differences and interests: Freedom of votes

Agreeing on embodying these principles in its proceedings, the Group respects the freedom of its delegations and Members to vote as they see fit.

Che tradotto in Italiano è letteralmente:

Rispetto per le differenze e gli interessi nazionali: libertà di voto

Decidendo di rappresentare questi principi nei suoi procedimenti, il gruppo rispetta la libertà delle sue delegazioni e dei suoi membri di votare come ritengono più opportuno

Quindi, come già esposto nel recente post del blog del nostro sommissimo duce portatore di microchips psicoattivi (sic) entrare nell’EFD sarebbe la decisione strategica migliore. Porta tutti i benefici dell’essere in un gruppo ma nessuno degli svantaggi. I parlamentari europei del M5S sarebbero liberi di seguire la loro politica del ‘punto per punto’, di portare appoggio od opposizione alle proposte con le ‘mani libere’ enunciate da Barbara Lezzi, che vengano da Ukip, dai Verdi, dal PSE. Ora veniamo alle critiche, che vengono anche da membri interni del movimento, come Giulia Sarti -parlamentare e donna che stimo tantissimo, specialmente a confronto di elementi come la Picierno-. La linea più comune è che il Movimento e Ukip non hanno molti punti in comune e che converrebbe propendere per un’alleanza con gruppi più vicini, come i Verdi. Abbiamo già detto sopra che trovare un gruppo identico è un’utopia, ma risottolineo questo punto: l’EFD lascerebbe al Movimento 5 Stelle completa libertà d’azione, entrare nei Verdi li costringerebbe ad adeguarsi ad un programma. Andiamo poi a sottolineare i comportamenti che queste due forze stanno tenendo nei confronti del M5S. Ukip e Farage stanno esprimendo apprezzamento nei confronti del movimento nostrano pubblicamente da anni, ed è stato il partito inglese a contattare il movimento. Sono, come sottolineato dai più, molto diversi dal M5S nell’identità e nel programma, eppure hanno rispetto per loro e stima per i processi di democrazia diretta da loro instaurati. I Verdi sono invece molto critici nei confronti del M5S. Li accusano di mancanza di democrazia e pur avendo più punti in comune con loro di Ukip, sono arrivati ad esprimere una posizione di totale chiusura nei loro confronti, dalla quale si sono improvvisamente e affrettatamente ritirati. Lo stesso esponente tedesco che l’aveva enunciata ha misteriosamente fatto un completo 180. E hanno sottolineato che sono aperti ad un contatto da parte del movimento. Loro non muoveranno un dito. Personalmente, oltre ad apprezzare la coerenza, preferirei entrare in un gruppo dove le forze in esso site rispettano me e mi danno libertà di scelta pur essendo diversi, piuttosto che in uno in cui dovrei trovare compromessi e dove i componenti non mi stimano pur essendo simili. image Infine, vorrei invitarvi a guardare a qualcosa -che è ciò che più sembra far sorgere il panico nei parlamentari a 5 stelle e molto ‘esperti’- da un altro punto di vista. La paura più grande sembra essere che anche il solo associarsi con Ukip -con il quale avrebbero comunque contatti in quanto entrambi membri del PE- in qualunque modo possa cambiare il Movimento 5 Stelle in peggio. Farlo diventare un mostro di Frankenstein che rinnega la sua natura umanista ed ecologica. Primo, come già sottolineato prima, l’EFD lascia libertà completa ai suoi membri. Secondo, l’Ukip non è l’unico membro del gruppo. Secondo questa logica il M5S si troverebbe improvvisamente a dover schizzofrenicamente adottare ed applicare tutti i programmi di tutte queste forze contemporaneamente. Infine, e questo è il punto di vista che voglio rovesciare, se anche ci fosse un cambiamento, perché dovrebbe essere il M5S a cambiare? Il M5S sta attraversando una fase di autocritica e cambiamento riguardo la sua comunicazione. Non ha perso di vista le sue battaglie, le sue convinzioni, i suoi punti di forza. Li chiamano vilmente quelli che dicono sempre no per questa loro ‘testardaggine’ che chi ha un minimo di onestà intellettuale chiama coerenza. Lo Ukip sta invece attraversando una fase di transizione anche per le sue visioni. Si oppone alla guerra. Sta combattendo l’immagine razzista loro impostagli. Perché non potrebbe essere lo Ukip a cambiare in meglio, grazie all’influenza del M5S? Una delle frasi che ho sentito ripetere dagli esponenti del M5S più volte in questi ultimi mesi è stata: “cambiare l’Europa per cambiare l’Italia”. Perché non cominciare da qualcuno che, per quanto diverso da noi possa essere, invece di darci degli antidemocratici ci rispetta?